Quando hai iniziato a praticare karate?
Ho iniziato nel ’91, a 28 anni, per imparare l'autodifesa. I miei 4 fratelli tornavano tutti i giorni a piedi dal liceo di Vimercate. Solitamente si avviavano per la strada e incrociavano qualcuno che gli dava un passaggio fino a casa; invece quella volta si e fermata una macchina e sono scesi in tre, con l'intenzione di picchiare, senza ragione. Mi sono sempre chiesta cosa avrei fatto se fosse successo a me, perché la nostra educazione non e certo quella di reagire alzando le mani. Da allora Luca ha iniziato a fare karate a Vimercate, poi ha saputo di un corso piu vicino a casa ed ha iniziato a frequentare a Paderno d’Adda con il M°Colombo. Sono andata anche io: ci siamo dati il cambio perché lui si e fatto male al ginocchio ed ha smesso.
Hai fatto agonismo?
Quando il M°Severino mi ha chiesto se volevo fare agonismo avevo 33 anni e come sapete a 35 anni si smette di gareggiare. E' stata una bella esperienza. Quello che ricordo di quell’epoca erano gli allenamenti molto rigidi e ripetitivi, ripetendo anche 100 volte la stessa tecnica.
Facendo agonismo non c’era giorno libero, non c’era sabato, non c’era domenica! Pero ti rendevi conto di migliorare.
C’era ancora Manuela Pancaro che gareggiava a livello mondiale, abbiamo vinto con lei la finale regionale a squadre contro il Fujiama di Milano, che allora era la squadra di quelle brave, belle e che vincevano sempre. Siamo arrivate seconde ai Campionati Italiani sempre contro di loro.
Stavo per sposarmi, ma a parte il lavoro non avevo altre responsabilita, altri impegni. Non avevo ancora figli, per cui potevo organizzare il mio tempo secondo le mie esigenze. Difficilmente si potrebbe fare altrimenti.
Cosa ti ha spinto a frequentare il corso istruttori?
L’insegnamento e un impegno, penso che non ci sia niente di piu stancante. Ho fatto un'esperienza affiancando la M°Piera, non era responsabilita mia portare i ragazzi all’esame ma arrivavo a maggio veramente provata.
Pensando a tutto quello che la Scuola Shotokan Ryu mi ha dato, diventare istruttore per me e un modo di poter ricambiare e dare una mano quando e necessario. L’ho fatto anche per una questione personale di ambizione, per crescere, capire altre cose e confrontarmi con altri atleti, dato che il corso era nazionale.
Cosa hai apprezzato del corso istruttori?
Mi e piaciuto il confronto con i vari Maestri.
Abbiamo avuto uno stage con il M°Contarelli e ci ha fatto vedere come lui interpreta la lezione. Bisogna saper differenziare: se hai allievi dalla cintura bianca alla cintura nera, bisogna adattare le tecniche oggetto della lezione al grado di ciascuno.
Il M°Fugazza ci ha dato spunti differenti: “Per studiare il kata prendo un metro quadro e tutte le posizioni le faccio in quel metro quadrato”. Ci ha fatto vedere il primo kata, la prima volta eseguito normalmente, poi rimanendo nel metro quadro, poi speculare, partendo da sinistra al posto che da destra, poi opposto: l’abbiamo eseguito in tutti i modi possibili.
Sei moglie, mamma, lavori, stai facendo il corso istruttori, ti stai preparando per un esame importante e dai una mano alla M° Piera …. Come fai?
C’entra la passione, ma c’entra anche il gruppo. Se fosse stato un gruppo diverso non credo che avrei continuato. Avrei avuto tanti motivi, tante scuse per non farlo.
Per noi la differenza la fa il M°Severino. Lui sa precisamente dove vuole arrivare ed e costante. C’e tutti i giorni, sempre, lavoro o non lavoro. Anche quando lavorava, alle 17 usciva dall’ufficio perché aveva i corsi. La cosa che impressiona e questa: una dedizione, un’attenzione incredibili. Se mi guardo attorno, noi ci conosciamo tutti da piu di 20 anni. Vedo piu regolarmente gli altri atleti di quanto non veda magari i miei fratelli, per cui c’e qualcosa che va al di la della semplice attivita sportiva. Se si continua e perche stai in un gruppo.
Cosa ti ha dato il karate nella vita privata fuori dalla palestra?
Quando vai al corso istruttori ti dicono che il karate non e per tutti: e per chi vuol difendersi o vuol difendere. Forse scegli il karate perché e nel tuo carattere, perché sei come sei. Diceva il M° Funakoshi che cio che fai in palestra lo fai anche fuori: ti rendi conto delle tue debolezze in palestra ma sono le stesse che hai quando sei fuori e viceversa. Il dojo ti consente uno sguardo piu lucido. Sicuramente il karate mi e servito per chiarire tante cose, mentre non mi e mai capitato di doverlo usare come autodifesa.